Jonio Tropea, da sempre dalla parte dei più deboli, anche in questi giorni, si schiera contro le autorità cinesi, capaci di fare più di cento morti fra i manifestanti per l'indipendenza tibetana.
DHARAMSALA, India (Reuters) - Il Dalai Lama ha detto oggi di essere pronto a dimettersi da leader tibetano se la situzione andrà fuori controllo in Tibet e ha negato le accuse delle Cina, secondo cui starebbe incitando la violenza. "Se le cose andranno fuori controllo la mia sola opzione è dimettermi completamente", ha detto il Dalai Lama, leader spirituale in esilio del Tibet, durante una conferenza stampa nella sua base Dharamsala, nell'India settentrionale.
Oggi, il premier cinese Wen Jiabao ha accusato il Dalai Lama di orchestrare la rivolta in cui dozzine di persone potrebbero essere morte, aggiungendo che i suoi seguaci stanno tentando di "incitare il boicottaggio" dei Giochi olimpici di Pechino del prossimo agosto.
Oggi, il premier cinese Wen Jiabao ha accusato il Dalai Lama di orchestrare la rivolta in cui dozzine di persone potrebbero essere morte, aggiungendo che i suoi seguaci stanno tentando di "incitare il boicottaggio" dei Giochi olimpici di Pechino del prossimo agosto.
Il Dalai Lama, in esilio in India dal 1959, ha negato le accuse cinesi. "Indagate approfonditamente, se volete iniziare le indagini da qui sarete i benvenuti", ha detto. "Controllate in nostri vari uffici...Possono esaminare il mio polso, le mie urine, il mio sgabello, tutto..."
Il premio Nobel per la pace ha detto di volere l'autonomia del Tibet dalla Cina ma non l'indipendenza istantanea.
La protesta anti-Cina guidata dai monaci a Lhasa, la più grande in quasi 20 anni, si è fatta particolarmente grave venerdì scorso.
FORZA TIBET, FORZA TROPEA!
2 commenti:
Il governo cinese è un babbo di minchia.
TVB
Jonio + Tropea = love
Pasticcione scandinavo quando ci incotriamo???
fatta.
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