Per il ritorno della primavera le sacerdotesse di Cerere portavano in processione l'uovo, simbolo di vita nascente. La pastiera risale all'epoca di Costantino il Grande, durante la quale si diffusero focacce rituali al latte e miele, che i catecumeni ricevevano nella notte di Pasqua al termine della cerimonia battesimale.
La ricetta attuale sarebbe opera di una ignota suora che volle, in questo dolce, simboleggiare la Resurrezione, unita al profumo d'arancio del giardino conventuale. Alla ricotta immacolata la religiosa unì una manciata di grano, che risorge dorato dalla terra, e aggiunse le uova, classico simbolo di nuova vita; il cedro, gli aromi orientali e l'acqua "mille fiori" ricreavano il profumo di primavera. Pasticcere particolarmente quotate sulle tavole patrizie erano le suore del convento di San Gregorio Armeno, che confezionavano le migliori pastiere per gli abitanti più influenti delle città vicine.
Non si sà per quale oscuro motivo (la Pastiera è infatti un dolce Pasquale), ma questa sera si sfideranno in un CONTEST all'ultimo chicco di grano, non due, ma ben TRE PASTIERE, due frutto della mirabile SCUOLA CAMPANA, una dell'inarrivabile SCUOLA SICULO-CALABRESE (frutto di una Madre nata esattamente nello Stretto).
L'appuntamento è così fissato: VIA RACAGNI 24, campanello GUIDI. Da mezzanotte in poi...
FORZA CALABRIA, FORZA JONIO.
COMUNQUE VADA VIVA I TERRONI!
ADESTE FIDELES...
lunedì 24 dicembre 2007
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2 commenti:
ma vaffanculo terrone chi sei anna moroni.............?
i terroni mangiano solo due cose, e per di più crude, non avendo ancora il fuoco, CAZZO E COZZE!!!!
Good for people to know.
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